Sydney, Bondi, dicembre 2202 – gennaio 2203.
La profonda conoscenza personale tra Mairéad e Bruce continuò malgrado fosse inattesa, malgrado andasse di là dalle rispettive competenze operative e fosse anche decisamente inopportuna. Dopo alcuni mesi, la rossa era molto coinvolta e l’interesse per il mondo degli umani si confondeva con il piacere d’incontrare quell’uomo.
Lui, Bruce, sentiva altrettanto.
Fu naturale per i due consumare insieme pranzi e cene, stante la collaborazione che era prevista. Ma si avvicinarono uno all’altra con estrema cautela date le implicazioni professionali, ponderando con precisione ogni mossa.
Mairéad sentiva crescere dentro di sé l’attrazione per Bruce Raphael. Era una sensazione nuova e non sapeva davvero come fronteggiarla. La sua scherma inesperta era elementare per un uomo navigato come Bruce. Nello stesso tempo lui mostrava di gradire molto la naturalezza ingenua della rossa, che gli ispirava senso di protezione.
La tensione reciproca verso il contatto era già scattata. Il cervello di lui, avveduto del magnetismo, aveva alzato barriere tatticamente perfette per l’epoca ed era rimasto avulso da quel sentimento. Capitolò però, come sempre nella storia dell’uomo, quando all’improvviso Mairéad gli mostrò un viso dolcissimo dallo sguardo di donna e le labbra umide, socchiuse, di una bambina… Lui resistette, ma i cannoni delle sue linee difensive sparavano petali di fiore e il cervello si collegò. Da quel momento in poi, sarebbe bastato anche un solo buon motivo, perché Bruce decidesse di averla.
E lei, anche se inesperta, capì al volo.
Allora, come ogni donna in amore, Mairéad costruì dentro di sé il progetto dell’occasione di contatto. Facendolo, non si domandò molto di Sylvia, anche se stava per tradirla, e con un uomo. Forse, proprio il fatto che ciò stava per avvenire così, in modo assolutamente imprevedibile per una lesbica, le lasciava uno “spazio d’incredibile” in cui si sarebbe annidata perfettamente un’omissione.
E questa franchigia fomentava l’ebbrezza per il gesto proibito, aumentando il suo desiderio.
Mairéad non aveva mai immaginato una situazione del genere e una sera, il 20 dicembre 2202, a cena da Jackies XXIII a Bondi, a pochi passi da casa sua, si accorse che tutti i suoi discorsi, espressioni, movimenti, gesti avvenivano unicamente per condurre Bruce a sé.