Ingleliano

Un’opera mai vista. Un esercizio di delirio letterario terzo millennio, a cogliere aspetti neomedievali della globalizzazione, lo sprofondare della cultura locale senza salvagenti da parte di Stati, istituzioni didattiche e culturali. Vedo giovani alla deriva parlare un ingleliano orecchiato dal web, senza riferimenti reali a glottologia e significazione o, meglio, senza rilevanza di comunicazione ma soltanto di accusa, gioco, provocazione, delirio e funzione funebre. Una lettura esilarante, filosoficamente volgare e consapevole di esserlo, un messaggio sbagliato che afferma la sua assoluta irresponsabilità per la propria esistenza. Un sintomo del destino delle masse nell’era oscura che sia avvia col terzo millennio. Un concreto esempio di contaminazione epidemica, attraverso il contagio del lettore che diventa fisicamente scrittore e veicolo della malattia ingleliana di distruzione del ciclo saussuriano. Semplicemente epocale.
Per i critici. Risparmiate le rampogne, parlate solo se avete capito: ma si sa che, purtroppo, come al solito, scriverete lo stesso.

Descrizione

Un’opera mai vista. Un esercizio di delirio letterario terzo millennio, a cogliere aspetti neomedievali della globalizzazione, lo sprofondare della cultura locale senza salvagenti da parte di Stati, istituzioni didattiche e culturali. Vedo giovani alla deriva parlare un ingleliano orecchiato dal web, senza riferimenti reali a glottologia e significazione o, meglio, senza rilevanza di comunicazione ma soltanto di accusa, gioco, provocazione, delirio e funzione funebre. Una lettura esilarante, filosoficamente volgare e consapevole di esserlo, un messaggio sbagliato che afferma la sua assoluta irresponsabilità per la propria esistenza. Un sintomo del destino delle masse nell’era oscura che sia avvia col terzo millennio. Un concreto esempio di contaminazione epidemica, attraverso il contagio del lettore che diventa fisicamente scrittore e veicolo della malattia ingleliana di distruzione del ciclo saussuriano. Semplicemente epocale.
Per i critici. Risparmiate le rampogne, parlate solo se avete capito: ma si sa che, purtroppo, come al solito, scriverete lo stesso.

Informazioni

Autore Max Wellington
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